7 ore per farti innamorare.

 Le cose possono andare male, possono andare bene ma non c'è cosa peggiore di chi sa di non averci provato 

"7 ore per farti innamorare" è un’opera che si propone come una commedia romantica italiana, in cui l’autore Giampaolo Morelli – che al contempo regista, attore e sceneggiatore – si cimenta nel rielaborare in chiave partenopea i codici della rom-com americana.

Il film racconta la storia di Giulio, un giornalista economico che si trova improvvisamente a dover fare i conti con la perdita sia del lavoro che della fidanzata, tradito in maniera dolorosa. Di fronte a questa crisi esistenziale, Giulio intraprende un percorso di trasformazione personale iscrivendosi a un “corso di seduzione” tenuto da Valeria, una figura carismatica che insegna agli uomini le “regole” per conquistare una donna in sole 7 ore. La narrazione si sofferma sul tema dell’innamoramento come risposta a stimoli biologici e sociali, mettendo in luce la necessità di “togliere l’audio” – ovvero di guardare oltre le parole per cogliere le vere intenzioni e il linguaggio non verbale.

L’aspetto formativo e auto-riflessivo del film è evidente: Morelli utilizza il mezzo cinematografico per raccontare una storia personale, ispirata anche al romanzo omonimo da lui scritto. Il regista adotta un registro che richiama le commedie romantiche statunitensi, ma con una marcia in più data dall’ambientazione napoletana. Diverse recensioni sottolineano come la pellicola riesca, pur rispettando i cliché del genere, a offrire spunti di originalità grazie a un montaggio ritmato e a un approccio fresco che valorizza la luce, i colori e l’atmosfera di Napoli.

Uno degli elementi di forza del film è senza dubbio la chimica tra i protagonisti. Giampaolo Morelli, nel ruolo di Giulio, interpreta un personaggio al contempo fragile e determinato, mentre Serena Rossi, nel ruolo di Valeria, incarna una figura femminile forte, sicura di sé e innovativa nel suo approccio alla seduzione. Le recensioni evidenziano come la spiccata presenza scenica di Serena Rossi riesca a donare al film un’autenticità e una leggerezza che bilanciano le situazioni più forzate e prevedibili della trama.

La critica ha accolto il film con opinioni miste: se da un lato viene apprezzata la capacità di Morelli di proporre una versione italiana e napoletana del genere rom-com – evidenziando la naturalezza degli interpreti e la vivacità del montaggio – dall’altro la sceneggiatura risulta a tratti scontata e priva di quella profondità che potrebbe rendere il messaggio ancora più incisivo. In particolare, alcuni critici hanno sottolineato come la vicenda, pur divertente e ben orchestrata, segua schemi già visti e talvolta cada nel cliché. Tuttavia, la leggerezza e la spontaneità degli attori, insieme a una regia che dimostra una sincera passione per il genere, ne fanno comunque una visione piacevole e spensierata.

"7 ore per farti innamorare" si configura come un film che, pur non rivoluzionando il genere della commedia romantica, offre un mix di ironia, leggerezza e autenticità grazie a un cast affiatato e a un’ambientazione che celebra la bellezza di Napoli. È un’opera che invita a riflettere su come, anche nei momenti di crisi, sia possibile riscoprire la fiducia in se stessi e imparare a vedere oltre le apparenze, abbracciando le proprie fragilità per trasformarle in forza.

Questa analisi evidenzia come il film sappia bilanciare momenti di comicità con spunti di introspezione, pur rimanendo fedele ai tropi del genere. La sua forza risiede soprattutto nella chimica tra i protagonisti e nell’atmosfera calda e solare che traspare dalle ambientazioni napoletane, rendendolo una piacevole evasione per chi ama le rom-com leggere ma con un pizzico di originalità.


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