Pasqua cattolici e ortodossi

 Le due tradizioni cristiane condividono l’idea di fissare la data di Pasqua in base al ciclo lunare e al momento dell’equinozio di primavera, come stabilito al Concilio di Nicea nel 325 d.C. Tuttavia, le differenze principali sorgono perché:

I cattolici (insieme ai protestanti) utilizzano il calendario gregoriano introdotto nel 1582 dal papa Gregorio XIII, mentre molte Chiese ortodosse continuano a fare riferimento al calendario giuliano (o a una sua versione riformata) per il calcolo delle festività mobili. Questa scelta porta a uno sfasamento: nel XXI secolo il calendario giuliano risulta in ritardo di circa 13 giorni rispetto a quello gregoriano, modificando così il momento in cui viene individuato il primo plenilunio primaverile.


Metodo di calcolo:

Sebbene entrambi fissino Pasqua come la prima domenica dopo il primo plenilunio successivo al 21 marzo (data convenzionale dell’equinozio), il fatto che l’equinozio nel calendario giuliano corrisponda a una data diversa (il 21 marzo giuliano corrisponde al 3 aprile gregoriano) fa sì che, in pratica, il calcolo del plenilunio e quindi della Pasqua risulti differente. Questo comporta che la Pasqua ortodossa tenda a cadere in una data successiva rispetto a quella cattolica.

Aspetti teologici e storici:

Le Chiese ortodosse spesso mantengono il metodo tradizionale ritenendolo più fedele al computus originale, mentre nel mondo occidentale si è preferito il sistema riformato per correggere gli errori astronomici accumulati nel calendario giuliano.

Quindi, sebbene il principio sia lo stesso – individuare la prima domenica dopo il primo plenilunio di primavera – le differenze nei calendari usati (e, in parte, nei metodi di calcolo) portano quasi sempre a celebrazioni in date diverse, con coincidenze occasionali (come ad esempio in alcuni anni, quando entrambe le tradizioni celebrano Pasqua nello stesso giorno) .


Comments

Popular posts from this blog

La nuova scuola, Valditara: e cosa non va?

Boomer mami

Piazza Magione, Palermo.