Villa Belle epoque vicino piazza della Vergogna, a Palermo.
Palermo Belle Époque rappresenta uno dei periodi più affascinanti della storia della città, quando l’innovazione artistica, il gusto per il lusso e il fervore culturale si fusero in un mix unico. In questo contesto, alcune dimore divennero simboli di eleganza e innovazione, capaci di raccontare l’ascesa di una nuova borghesia e il passaggio dal tradizionale al moderno.
Negli ultimi decenni dell’Ottocento e all’inizio del Novecento, Palermo fu protagonista di un vero e proprio rinascimento culturale e architettonico. La città, che si affacciava su un patrimonio storico ricco e variegato, accolse l’influenza dello stile Liberty – in Italia spesso chiamato “Art Nouveau” – grazie all’opera di architetti di spicco come Ernesto Basile e al sostegno di famiglie imprenditoriali come quella dei Florio e dei Favaloro. Questo periodo vide la nascita di numerose ville e palazzi dallo spirito innovativo, che ancora oggi raccontano storie di mondanità, progresso e arte.
Nel cuore del centro storico sorge Piazza Pretoria, conosciuta popolarmente come “Piazza della Vergogna”. Al centro della piazza troneggia la monumentale Fontana Pretoria, realizzata nel 1554 dallo scultore fiorentino Francesco Camilliani.
Il soprannome “Vergogna” affonda le sue radici in due aspetti principali: da un lato, le statue in marmo – raffiguranti divinità mitologiche nude – destavano scalpore per la loro esplicita nudità, offesa alla moralità del tempo (da cui, secondo la leggenda, le monache del convento vicino avrebbero addirittura compiuto atti vandalici); dall’altro, il costo esorbitante sostenuto dal Senato palermitano per l’acquisto e il trasporto della fontana fu percepito come uno spreco in un’epoca di difficoltà economiche .
Il Villino Favaloro: una casa di Ottocento-Novecento
Tra le dimore simbolo della Belle Époque palermitana, spicca il Villino Favaloro, una “casa di otto-novecento” che incarna perfettamente lo spirito di quel periodo. Commissionato da Salvatore Favaloro nel 1889 e realizzato su progetto di Giovan Battista Filippo Basile, il villino è considerato uno dei primi esempi di architettura Liberty nella città.
Basile utilizzò una linea curva e motivi naturalistici tipici del Liberty, creando un edificio che rompeva con la rigidità delle architetture tradizionali dell’epoca.
Il Villino Favaloro inaugurò una nuova stagione in cui il confine tra abitazione privata e simbolo di modernità pubblica si faceva labile, rappresentando il desiderio della borghesia palermitana di affermarsi con stile e raffinatezza.
Situato nelle vicinanze della storica Piazza della Vergogna, il villino si inseriva in un tessuto urbano ricco di storia e contraddizioni, dove l’eleganza della Belle Époque conviveva con la memoria di antichi fasti e conflitti sociali.
Questa dimora, con la sua fusione di elementi ornamentali e innovativi, non solo esprimeva l’estetica del suo tempo, ma contribuiva anche a ridefinire l’immagine della città, facendo di Palermo un punto di riferimento per la moda architettonica europea del suo tempo.
In Conclusione il periodo della Belle Époque a Palermo ha lasciato un’eredità architettonica e culturale straordinaria, fatta di piazze suggestive come quella della Vergogna, fontane monumentali e dimore come il Villino Favaloro. Quest’ultimo, simbolo di un’epoca che ha segnato il passaggio dal tradizionale al moderno, continua a essere testimonianza dell’innovazione e della creatività che hanno contraddistinto la città nei suoi momenti più splendenti.
Questa storia, fatta di arte, eleganza e contrasti, è un invito a scoprire e valorizzare il patrimonio storico e culturale di Palermo, dove ogni angolo racconta un pezzo del passato e ogni edificio è un’opera d’arte vivente.
Se desideri approfondire ulteriormente, ti consiglio di esplorare anche altri monumenti e dimore della Palermo Belle Époque, come Villa Igiea e il complesso dei palazzi che circondano Piazza Pretoria, per un’immersione completa nell’atmosfera di quei tempi straordinari.
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