analisi poesie Pavese.

 Le tre poesie che vorrei analizzare di Cesare Pavese – Mattino, Notturno ed Estate – fanno parte della raccolta "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi" (1951, postuma), un’opera intrisa di lirismo, dolore amoroso e consapevolezza tragica. Sono dedicate all'ultima donna amata da Pavese, e rappresentano alcuni dei suoi versi più intensi e intimi.

Procediamo con un’analisi del testo di ciascuna poesia.

🌅 Mattino

> «È buio il mattino che passa senza la luce dei tuoi occhi»



🪞 Analisi:

Temi principali:

Assenza e luce: L’assenza dell’amata trasforma il mattino in buio, capovolgendo la consueta relazione tra giorno e luce. La luce degli occhi è immagine del calore umano e affettivo.

Perdita del senso: Il mattino, momento solitamente associato alla rinascita e alla speranza, è svuotato di significato senza di lei. La mancanza dell’amata distrugge la bellezza della realtà quotidiana.


Struttura e linguaggio:

Verso semplice e incisivo, ma altamente lirico.

Uso efficace dell’antitesi tra buio e mattino.

Il tono è sommesso, malinconico, privo di artifici retorici: si avverte una nudità espressiva tipica della poesia tardo-pavesiana.


Interpretazione: L’amore diventa misura del mondo: senza l’altro, anche il giorno è oscurità. L’immagine degli occhi che danno luce suggerisce un legame profondo e totalizzante, quasi sacrale.

🌌 Notturno

> «Tu non sei che una nube dolcissima, bianca/impigliata una notte fra i rami antichi»



🪞 Analisi:

Temi principali:

Visione onirica e sfuggente: L’amata è paragonata a una nube dolcissima, qualcosa di impalpabile, evanescente, che appare solo per un attimo e poi svanisce.

Tempo e memoria: I rami antichi evocano la memoria, la profondità del tempo passato. La notte e la nube suggeriscono un’apparizione quasi spettrale, un ricordo che fluttua.


Struttura e linguaggio:

Forte carica evocativa: la nuvola impigliata è una metafora potente, che mescola visivo e tattile.

Dolcezza e malinconia convivono: la nube è dolcissima, ma non possedibile.

Uso del bianco: colore della purezza, del sogno, ma anche del distacco.


Interpretazione: L’amata è un’apparizione lieve e immateriale, dolce ma irraggiungibile. L’amore è un ricordo che si attarda nella mente come una visione notturna, fragile e struggente.

☀️ Estate

> «Tu muovi il capo/come intorno accadesse un prodigio d'aria/e il prodigio sei tu»



🪞 Analisi:

Temi principali:

Meraviglia dell’amore: L’amata è essa stessa un prodigio, un evento miracoloso che trasfigura la realtà. L’estate, stagione del pieno, è l’ambiente perfetto per questa epifania.

Contemplazione estatica: Il movimento minimo – muovere il capo – diventa gesto sacro, come se attorno si agitasse l’universo.

Identificazione tra donna e natura: Il prodigio d’aria e il suo movimento delicato si fondono con l’immagine della donna, quasi a dire che è la natura stessa a farsi carne in lei.


Struttura e linguaggio:

Tre versi, ciascuno con un’intensità crescente.

Cadenza lenta, contemplativa, ma culminante in un verso breve e definitivo: «e il prodigio sei tu».

Il tono è da innamorato stupefatto: è l’amore che rende il mondo più vero, più pieno.


Interpretazione: Qui la figura femminile non è dolore ma miracolo: incarnazione della bellezza e senso stesso del vivere. In questo testo, l’amore appare ancora carico di stupore e grazia, prima del disincanto.

🌺 Considerazioni finali:

Le tre poesie si muovono in una traiettoria lirica che va dalla mancanza (Mattino), alla presenza eterea e inafferrabile (Notturno), fino alla piena epifania amorosa (Estate). Eppure in tutte, l’amore ha qualcosa di assoluto, quasi religioso, ma anche di irrimediabilmente precario.

Stile pavesiano:
Essenziale, musicale nella sua sobrietà. Pavese si sveste di ogni orpello per lasciare che l’immagine, il gesto minimo, la parola nuda parlino al lettore.

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