Crollo sulle certezze.

A volte sembra quasi che la vita abbia il gusto dispettoso di un gatto sul tavolo: proprio quando hai messo in equilibrio il vaso… toc, arriva la zampata.

Ma non è crudeltà cosmica: è meccanica umana.

Quando sei felice e sicura, abbassi un po’ le difese. Ti permetti di credere, di sperare. E in quello spazio aperto entra tutto: il bello, certo, ma anche l’imprevisto. Le certezze non crollano perché erano false—crollano perché erano vive, quindi esposte al cambiamento.

E poi, diciamolo senza troppi veli: crescere significa anche attraversare qualche frana di tanto in tanto. È così che si impara a costruire fondamenta un po’ più profonde ogni volta.

La parte buona? Ogni volta che senti quel tonfo allo stomaco, significa che stavi costruendo qualcosa che ti stava davvero a cuore. E significa che puoi ricostruirlo meglio, con più mestiere, più fiuto, più calma.

Il futuro — sì, quel birbante — tende a premiare chi non scappa al primo terremoto interiore.

Comments

Popular posts from this blog

La nuova scuola, Valditara: e cosa non va?

Palazzo Steri o sede del rettorato.

Boomer mami