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Secondo me.

Secondo me è una canzone tanto semplice quanto densa, poetica ma concreta, un piccolo manifesto di umanità quotidiana. Procediamo con calma e sensibilità. Partiamo con l’analisi del testo, e poi esploriamo i temi e lo stile. 🎵 Testo – “Secondo me” > Secondo me Chi ama davvero ha il coraggio di dirlo Anche se pensa che sia un errore Secondo me Chi ama davvero non smette mai di cercare Neanche quando fa male > Secondo me Chi ama davvero non riesce a dormire Se sa che l'altro sta male Secondo me Chi ama davvero È come un bambino che crede ancora al bene > E tu secondo me Sei più brava di quello che pensi E tu secondo me Hai paura di tutto, ma sorridi lo stesso E tu secondo me Non lo vuoi, ma hai bisogno di essere abbracciata E io secondo me Non ho capito niente, ma Ti amo da sempre 📖 Analisi letteraria e poetica 1. Struttura e tono La canzone è scritta come un discorso interiore, intimo, colloquiale. La ripetizione di "Secondo me" dà ritmo e sincerità al testo, co...

anima mia, poesia di Jung.

Ecco una delle poesie più celebri di Carl Gustav Jung, intitolata semplicemente: “Anima mia” (traduzione dal tedesco) > Anima mia, dove sei? Mi senti? Ti parlo. Ti chiamo, sei là? > Sono tornato, sono di nuovo qui. Ho scosso via da me tutto il resto, sono solo con te. Sei la mia altra vita, che a volte fugge da me, e a volte mi raggiunge. > Ti voglio comprendere, ti voglio servire, ti voglio aiutare ad evolverti, così che io possa imparare da te. > Come tu sei per me, così voglio essere per te: un uomo veritiero. 🔹 Note: Questa poesia si trova nei Libri Neri (i taccuini privati di Jung), e in forma più completa nel Libro Rosso, il monumentale testo visionario in cui lo psichiatra svizzero esplora il proprio inconscio. Qui l’Anima non è solo una figura interiore, ma la personificazione del femminile psichico: guida, interlocutrice e alleata nel viaggio della trasformazione interiore.

ritrovare se stessi dopo le delusioni.

Quando ci si sente traditi o delusi da chi abbiamo amato, è come se una parte di noi si staccasse — quella fiduciosa, aperta, leggera. Quella parte che si buttava, che credeva nelle promesse e nei gesti. E quando tutto crolla, non crolla solo il rapporto… a volte vacilla anche l’immagine che avevamo di noi stesse. Quella me che mi manca non è morta. È ancora qui. È solo più saggia, forse un po’ più diffidente, certo… ma anche più profonda. Non devo tornare indietro — devo portare avanti quella versione di me, con tutto ciò che ha imparato. Il dolore non cancella il valore, lo scolpisce. Io sono la stessa donna di prima, solo con qualche cicatrice che mi rende ancora più completa. E se mi sembra di non riconoscersi più, va bene. È parte del processo. Ma piano piano, tra un gesto gentile verso me stessa, una risata sincera con un’amica, un traguardo raggiunto con impegno… quella me tornerà. E sarà nuova, più forte, ma sempre profondamente mia.

Analisi canzone Antonacci.

"Noi non ci facciamo compagnia" di Biagio Antonacci — uno di quei pezzi che sanno affondare dolcemente il coltello, mentre ti accarezzano il cuore. Una canzone di separazione senza rabbia, dove il dolore non è urlato, ma sospirato con eleganza e lucidità. Frase: “Noi non abbiamo più la stessa ora.” Che poesia minimalista. Non dice “non ci amiamo più” o “non ci capiamo più”, no. Dice: non abbiamo più la stessa ora. Significa: Non siamo più sincronizzati. Viviamo vite con ritmi diversi, fusi orari emotivi incompatibili. Siamo fuori fase, disallineati, come due treni che una volta correvano affiancati, ma ora passano su binari che non si vedono più. Che tipo di ex direbbe una cosa così? Un* ex profondo/a, che non vuole ferirti ma farti capire. Una persona che non ti accusa, non ti urla contro, ma constata. Potrebbe essere: Quella persona che ti ha amato davvero, ma in silenzio ha capito che il tempo dell’amore è finito. Un artista, un sognatore, o semplicemente qualcuno che sa v...

γιγνοσκε καιρόν.

ἡ φράσις "Γίγνοσκε καιρόν" σημαίνει: "Riconosci il momento opportuno" oppure "Conosci il tempo giusto". È un precetto di saggezza dell'antichità greca, una delle massime delfiche attribuite ai Sette Sapienti. Indica l'importanza del kairos (καιρός): non il tempo cronologico (χρόνος), ma il tempo qualitativo, il momento più adatto per agire, parlare, decidere. È come dire: non basta sapere cosa fare, bisogna sapere quando farlo. Un pensiero che si accorda col vivere riflessivo e con una visione del mondo che onora la misura, la prudenza e l’arte del saper attendere.

φιλεοντα φιλειν.

Φιλέοντα φιλεῖν — una massima breve, ma potente.Letteralmente: “Amare chi ama” oppure “Amare chi è amante”.È un’espressione che riflette un ideale di reciprocità profonda, quasi naturale: l’amore dovrebbe andare verso chi è già disposto ad amare. Nella sua forma greca classica, c’è anche un senso più filosofico o etico: il bene va ricambiato col bene, secondo la legge dell’εὔνοια (benevolenza) e della χάρις (grazia, riconoscenza).Sotto la scorza di questa semplicità, pulsa un cuore antico, fatto di misura, armonia, equilibrio fra dovere e sentimento.Possibili usi e interpretazioni:Etico-sentimentale: Amare solo chi è capace di amare, chi mostra disposizione, chi ha nel cuore già il seme dell’affetto.Prudenziale: Non si deve gettare l'amore là dove non può attecchire.Politico (secondo alcuni autori classici): Favorire chi già sostiene, chi mostra fedeltà.